“E SE SOTTO L’ALBERO METTESSI DEI LIBRI ” – di Giuliano Calza

WOBIQuest’anno per la decima edizione del Wobi (World Business Forum) di Milano, dopo diversi anni di assenza, finalmente grazie graditissimo l’invito “costruito intorno a me” di uno degli sponsor, sono tornato al” FieraMilanoCyity” che, negli anni di assenza, devo dire ha migliorato notevolmente il livello organizzativo e l’impatto con i partecipanti. Il parterre di ospiti invitati a relazionare per questo anniversario è stato di altissimo livello.

I sette interventi del primo giorno e i sei del secondo, sono stati letteralmente divorati dai quasi 4.000 presenti, come si fa con il primo panettone natalizio. Per ovvie ragioni di sintesi approfondirò solo gli interventi più in linea e di maggiore impatto con ciò che facciamo noi HR ma tutti meriterebbero uno spazio individuale. Del primo giorno voglio fare cherry picking ,per diverse motivazioni seleziono, il primo e l’ultimo.

Tom PetersLa giornata si è aperta alle 09.00 con Tom Peters, uno dei grandi “Guru” della Leadership e dello Sviluppo Manageriale. Del suo intervento colgo solo alcuni spunti riportati poi nel suo ultimo libro che vi suggerisco come regalo per queste feste  “Le 163 piccole grandi cose per raggiungere l’eccellenza”:

Peters sottolinea l’importanza di essere Social: “se non ci sei non esisti” . Ha spiegato il perché’ del suo recente ripensamento sulla caratteristica distintiva della leadership. Negli anni infatti Peters è stato un grande sostenitore del talento ed è stato per me tanto bello quanto sorprendente sentirgli dire che “…oggi il nuovo leader di successo si caratterizza per: passione verso un’idea; capacità di motivare il team; focalizzarsi sull’eccellenza di prodotto ed una insana superiore ed imperitura dose di ottimismo…”

“…Steve Jobs non era un leader ma un visionario con eccellenti idee…”

Dove ha mancato come leader? Secondo Peters nella motivazione e nel rispetto. Le persone sono una priorità ed il leader le deve proteggere, motivare e tutelare. Le aziende per sopravvivere ed eccellere oggi devono seguire uno dei suoi consigli più famosi

“Sii sempre il migliore, è l’unico mercato non ancora saturo”.

Gerhard SchroederUltimo della serata che ci ha entusiasmato fino alle 20.00, un’icona europea, uno statista che sarà ricordato nei libri di storia, il promotore della Zona Euro: Gerhard Schröder. In modalità tedesca ed approccio tipicamente politico, il Cancelliere ha letto il suo discorso dal leggio con formalità quasi imbarazzante visto il contesto (l’unico ad averlo fatto) e si è concesso solo dopo in modalità più “easy” ad una lunga Q&A session. Nel suo speech ha precisato come la Germania debba moralmente e strategicamente ricercare le soluzioni alla crisi europea; come tutti i Paesi dell’ Eurozona debbano modernizzare le loro economie locali, della necessità di un ricambio di leadership nei governi affinché ci sia il consenso interno necessario e sufficiente per prendere quelle decisioni chiave che ancora stentano a venire. Durante la Q&A ha comunque fatto capire l’importanza della centralità del ruolo tedesco in termini di paternità (maternità per la Merkel) del sistema Europa e di responsabilità di farlo progredire e crescere come nel modello iniziale. Ciò non toglie che ha altresì chiaramente affermato che l’Europa è composta da ormai 28 nazioni e soltanto con un sistema di Governance forte e condiviso, tutti potranno partecipare attivamente nel rafforzamento di questa nostra ancora embrionale unità.

L’unica parola che mi viene per descrivere la seconda giornata di lavori è di matrice americana “Outstanding”.

A cominciare da Cris Anderson, ex Caporedattore della rivista Wired, oggi CEO della 3D Robotics di San Diego, che ci ha illustrato la nuova rivoluzione industriale nell’era della micro-manifattura. Parole d’ordine: Cloud, High Technology, Web Democracy, Web creation, Fabbriche interattive “per liberare il creatore che tutti abbiamo dentro”.

A seguire il nostro Mauro Porcini, primo Chief Designer Officer di Pepsi Co. Da buon italiano, Mauro ci ha fatto capire come per emergere sia necessario infondere il pensiero di Design anche nelle culture organizzative più tradizionali ed un innovativo approccio al consumatore. In breve: Design inteso come un essere pensatore di Design. Razionale ed emozionale contro funzionale le uniche Regole per vincere la competizione globale sono di affidare al Design la guida all’innovazione.

Alex RoviraIl terzo intervento della giornata è stato Alex Rovira, spagnolo, a mio giudizio la più grande personalità nel campo dello sviluppo personale attualmente in attività’, Insegna Management delle Risorse Umane alla Esade School di Madrid. Rovira crede fortemente nel potere che le parole possono avere sulla trasformazione ed è (scuola alla quale mi onoro di far parte) tra quelli che pensano che non esiste talento ma che ci sia un grande potenziale dentro ciascuno di noi. Consiglio a tutti la lettura del libro “Fortunati si diventa” ed e’ un ottimo regalo per queste feste. In modalità assolutamente impattante, commovente e motivante, Rovira ci ha spronato nel passare dalla rassegnazione all’ azione, ci ha invitato a combattere le nostre paure e a vincere; ci ha suggerito di trovale la scintilla del cambiamento nell’ odierno ambiente disfunzionale. La disciplina e il sacrificio sono il volano dell’auto-realizzazione. Per raggiungere la trasformazione personale bisogna farsi strada attraverso la libertà creativa, la consapevolezza, la sensibilità e la forza di combattere per aiutare gli altri a migliorare.

Susan CainDopo pranzo Susan Cain, ex avvocato di Wall Street, ora scrittrice full time ed autrice di molti Best Seller tra i quali consiglio,a tutti gli introversi Il potere dell’introversione in un mondo che non riesce a stare zitto”.  Cardine del suo intervento sono stati la dicotomia e l’antagonismo tra introversione e estroversione. Grande sostenitrice nonché lei stessa parte del Club degli introversi, la Cain ha dimostrato statisticamente che i leader introversi hanno performance migliori dei leader estroversi, che gli introversi possono essere creativi più degli estroversi, che non bisogna urlare per essere migliori ma b asta avere delle buone idee e che il meglio delle persone uscirà solo incentivando l’uso del pensiero innovativo e laterale.

Daniel Pink, autorevole personaggio in materia di innovazione e motivazione, ci ha lasciato 5 consigli e 3 assiomi tratti dal suo ultimo libro “Selling is human” novità bella da mettere sotto l’albero, in alternativa “Drive” altro splendido regalo, per riuscire a motivare i lavoratori in azienda.

Primo assioma: sfruttare le tensioni generate dall’incertezza. Primo Consiglio: Esci a pranzo, una volta alla settimana, con qualcuno che conosci poco. L’estraneo può essere gran de fonte di soddisfazione.

Secondo assioma: Esplora gli aspetti sconosciuti di situazioni conosciute bene. Secondo Consiglio: quando parli con qualcuno che conosce bene scegli argomento che con lui non hai mai affrontato. Terzo Consiglio: cerca di conoscere persone che destano la tua curiosità. Ti allargheranno gli orizzonti.

Terzo assioma: Diventa un rifugio per gli altri. Quarto Consiglio:diventa un porto delle insicurezze, lascia che le persone se sentano libere di poterne parlare con te. Quinto Consiglio: non far mai con i tuoi collaboratori domande di cortesia, vai a fondo, interessati realmente alla loro vita.

Conclude la seconda giornata un uomo che ho ammirato da quando ero piccolo, che ho seguito quando ero grande e con il quale, per la prima volta, ho parlato.

Voglio raccontarvi del mio incontro con Andre Agassi.

Andrè AgassiIn una pausa caffè del Wobi, avendo fatto tardi, stavo simpaticamente “srotellando” tra i corridoi della Fiera di Milano, con il chiaro scopo di non perdermi l’intervento che stava di lì a poco per cominciare. Inaspettatamente quanto graditamente mi accorgo che davanti a me stava camminando un uomo che mi sembrava di conoscere, che parlottando in americano con altre 2 persone che lo accompagnavano, si stupiva positivamente di come a Milano, il 6 di novembre fosse talmente caldo da averlo fatto sudare tanto da essere già alla terza camicia pulita. A questo punto utilizzando quei 20 secondi di totale assoluta e sfacciata sfrontatezza che nella vita almeno una volta bisogna avere, chiamo: “Andre, Andre Agassi”. Si ferma, si gira ed era effettivamente lui! Parlottiamo in inglese per un po’ nel corridoio, gli racconto di come la sua vita, il suo libro e le sue vittorie mi abbiano sempre dato ispirazione e modello e lui, nel modo più sereno del mondo, si è giustificato con me per il cattivo esempio, abbiamo parlato di cosa lui riteneva realmente importante nella vita. Agassi è un uomo di una profondità e saggezza imbarazzanti. E’ talmente tanto trasparente (come i 5 litri di acqua che bene ogni giorno) che durante il suo intervento, non ci ha nascosto nulla. Per Natale vi consiglio di regalarvi “Open”, saprete tutto su di lui, scoprirete molto su di voi!

di Giuliano Calza
Presidente AIDP Gruppo Regionale Marche

Giuliano Calza

 

5 pensieri su ““E SE SOTTO L’ALBERO METTESSI DEI LIBRI ” – di Giuliano Calza

  1. Complimenti Giulano. Anche io ero al WOBI e in questo articolo sei riuscito a riassumere il senso di quelle due giornate.
    Auguri e a presto.

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  2. Grazie Giuliano per quello che hai scritto sul WOBI. Dalla tua preziosa descrizione ho ricevuto degli spunti molto interessanti. Anche io consiglio tra i regali sotto l’albero il libro di A. Rovira “Fortunati si diventa” con le sue 10 semplici regole per costruire il proprio successo. Semplicemente Fantastico!

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  3. Giuliano ,
    ho trovato di grande interesse il tuo racconto , in particolare dal punto di vista umano e mi di riprometto di leggere il libro di Agassi ed anche quello di Susan Caine la quale dice che ” non bisogna urlare per essere i migliori ” , grande principio che ho potuto ben sperimentare nella la mia lunga esperienza di gestione HR,

    Piero Agostini

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